E così, da un sistema di simboli è nata una sintesi grafica forte, efficace: i coni di luce del teatro sono anche le orecchie di un felino circospetto, ma i suoi occhi sono accostati, sovrapposti a dare il senso di osmosi che l’inclusione prevede.
E altrettanto fanno i colori, che sono complementari e transitano dal blu al verde e dal giallo all’arancio: perché le orecchie e gli occhi, i coni e la luce sono una continuità che descrive un mondo condiviso, inclusivo.
Come quello di un gatto che si guarda intorno e cerca confidenza.