Lo sguardo del gatto

teatro prova

Un titolo, un concetto: un lavoro non facile, quello di unire un’intuizione artistica con un valore sociale, ma progettare un marchio è questo ed è proprio il caso di dire che la sfida quanto più è complessa tanto più è affascinante e ricca di soddisfazione nel vincerla.

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Lo sguardo del gatto è delicato, guardingo: il titolo della rassegna di spettacoli del Teatro Prova era suggestivo, ma criptico nel voler parlare di un argomento, l’inclusione, oggi sulla bocca di molti ma spesso oscuro nella sua dinamica.

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E così, da un sistema di simboli è nata una sintesi grafica forte, efficace: i coni di luce del teatro sono anche le orecchie di un felino circospetto, ma i suoi occhi sono accostati, sovrapposti a dare il senso di osmosi che l’inclusione prevede.

E altrettanto fanno i colori, che sono complementari e transitano dal blu al verde e dal giallo all’arancio: perché le orecchie e gli occhi, i coni e la luce sono una continuità che descrive un mondo condiviso, inclusivo.

Come quello di un gatto che si guarda intorno e cerca confidenza.

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