Quattro le parole chiave emerse dal convegno “Le prospettive del packaging alimentare” organizzato da Tecnoalimenti S.C.p.A. e Ipack Ima sul futuro degli imballaggi alimentari: “economia circolare”, “shelf-life”, “sicurezza” e “sostenibilità ambientale”.
Termini in cui, allo stesso tempo, si ritrovano sia i consumatori sempre più attenti ai temi etici e ambientali, che le imprese sempre più desiderose di poter utilizzare packaging sostenibili e, allo stesso tempo, in grado di garantire una shelf-life di prodotto elevata.
Questioni che confermano come, oggigiorno, il packaging alimentare abbia un ruolo che va ben oltre quello di mero contenitore di prodotto.
Sia le imprese che i consumatori, infatti, chiedono sempre più spesso nuove prestazioni e funzionalità, ampliandosi verso orizzonti che spaziano dalla sostenibilità ambientale, ai metodi di anticontraffazione e autenticazione, alle etichette a realtà aumentata.
Il tutto nell’ottica di un’Economia Circolare, ovvero quel sistema in cui i materiali biologici sono pensati per essere reintegrati nella biosfera, mentre quelli tecnici, sono destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
Ma come risponde concretamente l’industria del packaging a queste richieste?
Ecco alcune delle direttrici emerse dal convegno “Le prospettive del packaging alimentare” che, dal nostro punto di vista, meritano di essere evidenziate.
Shelf-life
Si tratta del periodo di tempo in cui un alimento, a scaffale, mantiene la sua qualità ottimale garantendo la massima sicurezza e salubrità.
La shelf-life è uno degli elementi che la GDO tiene molto in considerazione in un prodotto ed è il risultato di un processo che parte dalla produzione e dalla scelta degli ingredienti, passando dal tipo di confezionamento, dalla logistica e dalle condizioni di conservazione per terminare a scaffale.
È proprio in merito al packaging che le aziende sono sempre più impegnate nella ricerca di imballaggi ecosostenibili e innovativi in grado sia di proteggere meglio il prodotto, e allo stesso tempo ridurre i conservanti in esso contenuti rendendolo così più salutare, che di essere meno impattanti sull’ambiente.
Sicurezza
In ambito di packaging, la sicurezza è intesa sia come la resistenza dell’imballo sia come la capacità di mantenere inalterato il suo contenuto; ma non solo.
Un packaging di qualità deve saper proteggere anche il consumatore da eventuali frodi.
Ed ecco che la ricerca di sistemi in grado di rendere il packaging sempre più inimitabile diventa la risposta indispensabile alle imprese per riuscire a conquistare nuovi mercati a scapito dei falsi, all’interno di uno scenario sempre più sicuro, trasparente e corretto.
A questo scopo, tra le nuove tecnologie in campo si ritrovano inchiostri di sicurezza non riproducibili (per esempio per i “lotti di produzione”) ed etichette anti-tampering per evitare la manomissione; ma anche certificazioni come la Food Defence, istituita per combattere il problema del bioterrorismo, che dal 2019 diventerà obbligatoria per tutte le aziende alimentari che esportano in America.
Sostenibilità
Sono sempre di più i consumatori e le aziende che, gradualmente, si stanno rendendo conto dell’importanza dei temi etici e ambientali in rapporto al packaging.
La domanda di imballi riciclabili e compostabili continua infatti a crescere e, parallelamente a questa, le aziende offrono nuove alternative a basso impatto ambientale realizzate con biopolimeri, materiali biodegradabili e riciclabili.
Tra le proposte, rientrano anche i packaging realizzati con:
Combinazioni che grazie alla loro alta riciclabilità, oltre a rispettare l’ambiente, cercano di dare una risposta al problema del fine vita di un prodotto e contribuire così al consolidamento di modelli di economia circolare.
“Come in qualsiasi ciclo naturale ogni fine rappresenta un nuovo inizio, anche nell’economia circolare il sistema economico viene pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo così al massimo gli sprechi”.
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